mercoledì 25 marzo 2009

Era mio padre - parte tre

Varna, Granducato di Karameikos, 9 Thaumont 971DI
La porta cedette con uno schiocco e cadde rovinosamente a terra. Per l'impatto il legno si spezzò ulteriormente, mostrando l'interno completamente marcio per l'umidità.
-Non l'avevo immaginato proprio così, il nostro primo ingresso nella nostra nuova casa. Ma ce lo faremo andare bene.-
-É che ho un marito forte come un troll. Quello che tocca distrugge!- Disse la giovane donna dai capelli castani appoggiandosi a lui con un gran sorriso.
-Ah, ci facciamo beffe del consorte, eh? Allora...- Rapidamente si chinò e la sollevò, prendendola in braccio. -E adesso come la mettiamo?-
Lei gli dette un breve bacio e poi disse. -Ti ho sentito sbuffare!-
-No, che non ho sbuffato. Anzi...- E attraversò la porta, entrando nella prima stanza del piccolo edificio a grandi passi. L'ambiente risultava quasi completamente spoglio, fatta eccezione per alcuni mobili tarlati, alcune suppellettili senza valore e un arazzo mezzo penzolante che aveva certamente visto giorni migliori.
-Il mio signore sarebbe così gentile da mettermi giù?- Disse lei, guardandosi un po' intorno.
-Ma certo!- Rispose lui, e si affrettò a posarla delicatamente in terra.
-Una lady deve pur cominciare a conoscere la magione di cui dovrà prendersi cura.- Con un dito staccò alcuni fili di ragnatela tesi tra un candelabro e il muro. -Che cosa mi avevi detto che era prima, questo posto?-
-La dimora del signorotto locale.-
-E lui, che fine ha fatto?- Chiese incuriosita.
-Pare che l'ultimo discendente sia passato a miglior vita una decina di anni fa senza eredi. Evidentemente, con le guarnigioni imperiali nei dintorni, non si sentiva il bisogno di un sostituto.-
-É proprio strano, come edificio.- Concluse lei, mentre gettava occhiate qua e là per le stanze.
-Giù in paese ho sentito voci che il capostipite della famiglia fosse un potente stregone. Sarà dovuto a quello.-
-Uno stregone!? Qui!?- Fece con fare preoccupato. -Non sono più sicura di voler abitare qua.-
Livius abbozzò un sorriso e gli tese la mano. -Andiamo su. C'è qualcosa che ti farà cambiare idea.-

Il verde delle colline scendeva verso il mare in una melodia di curve. In mezzo appariva il paese di Varna, accoccolato come un gatto tra le lenzuola, al punto che il piccolo molo poteva sembrare la placida coda dell'animale. Da lì il mare si stendeva, dorato dei riflessi solari e limitato solo da un cielo limpido e intenso, macchiato unicamente da un paio di nubi di consistenza cremosa. Solo la presenza mobile di qualche villico a lavoro, un peschereccio in rientro e il circolare volo dei gabbiani confermava l'appartenenza del paesaggio alla realtà, piuttosto che a qualche dipinto.
-Allora, che te ne pare?- Disse lui, abbracciando da dietro la donna ancora a bocca aperta.
-Livius... é bellissimo!-
Lui la girò tenendola per le spalle. -Tu sei bellissima.- E poi cominciò a baciarla con passione. Poco dopo mise le mani ai lacci del vestito della donna.
-Livius! C'è il bambino in giro.-
-E con Padre Varonius. Tranquilla.- Rispose mentre continuava a baciarle il collo.
-E se ci vedesse lui? Che vergogna!-
-Che ci sarebbe di male? La passione è gradita a Valerias.-
-Si, ma non fine a sè stessa. Deve portare nuova vita alla Luce Bianca.-
-Ancora con questa storia? Il libro di Jowett ti ha veramente appassionato.- Disse lui con tono contrariato mentre le mani continuavano incuranti la loro opera di denudazione.
-È un sant'uomo. Ha compreso che la chiesa andasse riformata.-
-Non lo nego.- E a quel punto abbasso lo sguardo per aiutarsi con la sottana di lei.
-Tu non mi stai ascoltando.-
-Certo che si!- Le sorrise. -Non pensi che sia arrivato il momento di dare un fratellino a Martius?- Adesso aveva cominciato ad armeggiare con i suoi, di indumenti.
-Dici sul serio?-
-Sono un nobile. Devo avere degli eredi!-
E con un ultimo gesto teatrale, la sdraiò sul vecchio tappeto tarlato.

domenica 22 marzo 2009

Considerazioni sul nuovo sistema

Al di la degli aggiustamenti "tecnici" che vanno sicuramente fatti (specie per chi tira magie) personalmente mi ha lasciato molto perplesso lo schiacciamento verso il basso.
Non vorrei che la ricerca del "realismo esasperato" avesse come effetti collaterali lo spirito e l'essenza del gruppo.

Giochiamo da più di 3 lustri e non vorrei un sistema che mi costringe a impiegare un'ora di gioco solo per affrontare 15 goblin (magari incontro casuale e inutile alla trama in corso)... e se l'obiezione deve essere "15 goblin sono un rischio che potreste evitare", mi chiedo per cosa li evitiamo.... per avversari più forti? :P
O dobbiamo affrontare i nemici solo quando siamo in superiorità? :P

Ma non stavamo giocando ad un gdr supereroistico? :P