martedì 21 febbraio 2023

In Questo Mondo di Ladri (o Il Re di Spade)


Data di gioco: 1 Eirmont [11] 1002 DI - 6 Eirmont [11] 1002 DI

Data reale: Ottobre 2011 - Dicembre 2011

Fonte: creazione del GM

Formazioni: 6.0

Antefatto: nemmeno una settimana dal loro ritorno - mai un momento di tranquillità. Mai! - i personaggi ricevono una bizzarra visita: un nano di Casa di Roccia, sacerdote dell’immortale Kagyar. Il biondo semiumano racconta di avere avuto in sogno una rivelazione divina di gravi avvenimenti, legata ad un’antica profezia del suo culto, ed è giunto alla conclusione che quel sogno e quella profezia parlassero di Karameikos e di loro, che solo col suo aiuto potranno prevalere contro il male.

Il gruppo accoglie il nuovo venuto con cortesia ma non senza una certa circospezione. La profezia si avvererà? Parlerà veramente di Karameikos? Chi o cosa è il demone di cui parla? E quale sarebbe la sua notte?

Troppe domande. Martius si prende carico di ospitare il collega di un’altra fede e si danno appuntamento alla mattina seguente. Mattina che porta con sé una brutta sorpresa per Frollo: è stato derubato in casa del suo caro spadino fiammeggiante.

Motivazione: scoprire qualcosa di più sulla profezia del nano. Ma soprattutto scoprire chi ha rubato l’arma di Frollo.

Svolgimento: quest’avventura segna un punto di svolta bello grande, essendo la prima del ciclo Conseguenze. Una serie di avventure che mi ero preparato da un po’, collegando eventi e personaggi presi direttamente o meno dalle scorribande passate dei PG e da ciò che avevano mosso, e che avevo introdotto con ben tre prologhi. Era pure la prima avventura in cui introducevo un nuovo giocatore col suo rispettivo personaggio e perciò colsi anche l’occasione di legarlo a doppio filo alla vicenda, per una volta evitando il solito incontro in taverna. La formazione passa alla 6.0.

Frollo mette subito al corrente gli altri dell’accaduto. L’unico indizio è un minuscolo cartiglio con disegnata sopra una coroncina che Florin riconosce come il simbolo di Scintilla,  il più talentuoso e imprendibile ladro di Specularum, tanto da meritarsi il nomignolo di Re dei Ladri. Aleksiev si annoia subito della questione e lascia gli altri, eccetto il nuovo venuto Dwalic, a denunciare il furto alla guardia cittadina. Entra così in scena la seconda compagnia della guardia Phorsis, che avevo modellato sui protagonisti di una gran serie televisiva dell’epoca. Saranno gli stessi militi a portare la sera stessa a Frollo, impegnato in una cena di clan, un messaggio di Scintilla che sta girando per tutti i bassifondi della città.

Una vera e propria sfida, quindi, e il prossimo obiettivo è Aleksiev!

Ma le sorprese per il povero Frollo non sono per nulla terminate. Viene buttato giù dal letto all’alba dai suoi inservienti: è stato trovato un cadavere a mollo nella darsena del suo cantiere navale. Quando il mezzuomo arriva sul posto, la guardia è già lì, con il loro sanguigno capitano impegnato a litigare di competenze col reggimento della baia. Il corpo è di un giovane ragazzo traladarano, palesemente vittima di un'aggressione. Forse non è nemmeno stato ucciso nel cantiere, ma trasportato dalla corrente nella darsena. Ma la scoperta più inquietante è che il ragazzo è un membro di basso rango del Regno dei Ladri, la gilda di Scintilla.

Sempre più confuso, Frollo si reca al castello, dove si presume possa avvenire il furto della spada del principe. Viene chiesto a padre Martius di interrogare gli immortali sulla questione e il sacerdote riporta che Scintilla non va agevolato, ma che potrebbe essere un alleato per qualcosa di più grande. Nel frattempo le lancette degli orologi si avvicinano sempre di più alla fatidica mezzanotte. Quando manca appena qualche minuto, Aleksiev, con un colpo di scena, si teletrasporta a Glantri con la sua spada. Il tempo di ambientarsi nel buio delle sue stanze all’ambasciata, che ecco i potenti rintocchi degli orologi di Glantri City. E con loro, un lampo e una detonazione che lo lasciano stordito per qualche istante. Quando si riprende, la spada non è più nel fodero. Al suo posto, un cartiglio con sopra il simbolo di Scintilla.

Tornato a Specularum la mattina dopo e riunitosi con i suoi sodali, Aleksiev si scontra per la strada con un apprendista della Gilda dei Maghi. Il giovane finisce a terra e con lui la pila di libri che portava. Tra questi, il principe riconosce la scrittura di Mekrital su un piccolo volume e lo requisisce facendo leva sulla propria autorità. Successivamente, parlando con un alchimista,  scopre che la spada e svanita a causa di un composto chimico noto come “Mangiametalli”. Neanche il tempo di chiedersi quale sia stata la dinamica che ha permesso il furto che giunge la notizia che durante la notte un altro membro del Regno dei Ladri è stato assassinato. La notizia sembra aver già fatto il giro della città e la tensione nella popolazione sta diventando sempre più alta. La sfida, i furti andati a segno e la morte di uno dei compari dei gildani. Per i traladarani di Specularum sta diventando sempre più palese che il potere thyatiano stia reagendo nel modo più brutale a dei semplici furti. Il gruppo comincia a sentirsi al centro di un disegno più ampio e decide di prendere in mani la situazione e investigare direttamente. Giunta la notte, tutti camuffati per non farsi riconoscere tranne Florin, si inoltrano per il Quartiere Vecchio. Florin viene riconosciuto dalla piccola e affascinante Alya, una cartomante traladarana. Con la ragazza scambiano qualche parola su Scintilla, il Regno dei Ladri e la situazione attuale, mentre sfruttando la magia cercano persone che abbiano indosso i simboli del Regno. Quando ne trovano uno, lo avvicinano e gli offrono una ricompensa se li mette in contatto con Scintilla. 

Poco prima della mezzanotte, rientrando al tempio,  i fratelli Meridion scorgono una figura che cammina circospetta sui tetti. Lo catturano e il ladro dichiara di essere Scintilla e di voler essere consegnato alla guardia cittadina. Il resto del gruppo accorre. Provano ad interrogare il ladro ma senza successo. Non è disposto a parlare se non con la guardia, perciò stanchi e sconsolati lo consegnano. Il giorno dopo, nei locali della guardia, il ladro continua ad affermare di essere Scintilla e di poterlo provare mostrando il proprio covo, ma rivela poco altro e sembra non sapere niente dei tentativi dei personaggi di contattarlo. Sospettando fortemente che sia un millantatore, decidono di usare ESP e con il suo vero nome e i suoi timori, il ladro crolla, rivelando che la Società Velata tiene in ostaggio la sua famiglia e l’ha costretto a fingersi Scintilla con l’intenzione di far andare la guardia al suo “covo”. 

Tutto il gruppo decide allora di seguire la guardia a questo famigerato “covo”. Le indicazioni li portano ad un modesto edificio del Quartiere Vecchio, seguiti da tutto un codazzo di abitanti incuriositi. Massimo abbatte la porta senza tante cerimonie. Dentro sembra esserci pressoché nulla eccetto tre corpi di persone morte col cranio sfondato. Sono tutti membri del Regno dei Ladri. E’ una trappola. Se la gente fuori sa cosa c’è là dentro, crederà ad un altra vendetta thyatiana. Dwalic ha l’ingegnosa idea di interrare  i cadaveri con la sua magia. Tuttavia alcuni ragazzini riescono ad eludere le guardie e ad entrare, e benché ricacciati fuori prima che potessero vedere alcunché, cominciano ad accusare le guardie ed il gruppo di avere ucciso. La folla, giustamente, s’inferocisce e non rimane che la fuga. Una volta in salvo, dopo una rocambolesca corsa per i vicoli, Florin viene raggiunto da Alya che gli porge un biglietto con un indirizzo e un orario.

La sera stessa tutto il gruppo al completo si reca al luogo e orario prestabilito e scoprono di essere stati convocati da Scintilla in persona. Il ladro non si mostra, giungendo solo come una voce che cala dalle ombre sui tetti. Scintilla dice che la sfida era genuina, e sa benissimo che non sono loro gli assassini dei suoi “sudditi”. La Società Velata sta usando la sfida per togliersi di mezzo un fastidioso concorrente e allo stesso tempo sobillare i traladarani. Perciò propone ai personaggi un’alleanza e gli insegna un verso per contattarlo in tutta la città tramite le sue tortore ammaestrate.

In città la situazione sembra degenerare sempre di più. La storia dei tre morti del Quartiere Vecchio sembra essere stata la goccia che fa traboccare il vaso riempitosi nei giorni passati. L'atmosfera è pesantissima con le rispettive etnie che si guardano in cagnesco, i casi di aggressioni di thyatiani da parte dei traladarani si moltiplicano e in un caso viene anche incendiato il negozio di un thyatiano.

Il Duca, preoccupato per la situazione, indice un consiglio di emergenza al quale partecipano anche i PG. Il gruppo ne esce fuori convinto che sia necessario far uscire alla scoperto la Società Velata usando Scintilla come esca. Perciò contattano di nuovo il ladro, che questa volta si fa trovare di persona a casa Grandepiatto, presentandosi come una persona esile ed atletica di bassa statura completamente inguainata in una tuta di stoffa e cuoio nera, con cappuccio e bavaglio, di cui si vedono solo gli occhi. 

Il piano prende forma. Padre Martius annuncerà una processione religiosa di fratellanza tra i popoli e allo stesso tempo Scintilla renderà noto che ne approfitterà per rubare le due armi mancanti alla sua sfida. Ciò dovrebbe essere un’esca sufficiente per la Società Velata, che si vedrebbe consegnata sul piatto una rivolta già bella e pronta con tanto di possibilità di uccidere il Re dei Ladri. 

Così d’accordo, i PG svelano il piano al Duca che acconsente su garanzia del figlio che sia l’unico modo e Martius riceve l’autorizzazione ecclesiastica, pur se non riesce a parlare direttamente col patriarca Jowett, che pare non stia molto bene. 

Tutto è pronto il giorno dopo. La processione giunge senza problemi nella piazza del castello, con un codazzo di fedeli in preghiera. Una volta sul palco, allestito quella stessa mattina, Martius dà un breve discorso sulla necessità della pace dei popoli prima di cominciare la cerimonia. L'atmosfera è più rilassata dei giorni precedenti, tuttavia si sentono le braci della tensione sotto la cenere.

Un grido attira l’attenzione del pubblico verso un ragazzo che si contorce dagli spasmi. Solo Frollo, rimasto vigile, scorge nella distrazione Scintilla sgattaiolare dalle ampie sottane di una signora sul palco con un balzo acrobatico e afferrare il bastone del sacerdote. 

L’esca funziona. Alcuni manigoldi sguainano le spade tra la folla mentre frecce e dardi magici cominciano a piovere verso il palco e verso Scintilla. Il gruppo reagisce come un sol uomo e in breve gli aggressori sono sgominati. Scintilla prende quindi la parola e scagiona totalmente i PG, puntando il dito contro la Società Velata. Accusa che viene rinforzata dal gruppo che riesce a far confessare uno degli aggressori rimasti in vita. Dopo tutto ciò, anche pressato dalle richieste del popolo di dimostrare che fosse veramente lui, Scintilla lascia acrobaticamente la piazza su un aliante di passaggio, non prima di aver lasciato un messaggio per un ulteriore appuntamento nella tasca del principe.

Martius termina quindi la cerimonia, suggellando la ritrovata unione della comunità cittadina, e poi tutti insieme presenziano un banchetto in loro onore indetto dal duca al castello.

Terminato il sontuoso pasto, i personaggi si recano all’appuntamento col Re dei Ladri. Scintilla gli fa trovare legato e imbavagliato il tizio della Società Velata che ha organizzato l’aggressione secondo i furfanti catturati. Purtroppo da lui non si riesce a cavare altro tranne che il suo superiore era un uomo incappucciato che balbettava. Quindi, per ringraziarli parzialmente, restituisce a Frollo e Aleksiev le loro armi e lascia prenderne una a loro scelta a Florin e Dwalic da uno dei suoi depositi. Dwalic sceglie un arma per umani ma di chiara fattura nanica; Florin invece sceglie un bello stocco con una gemma celeste nell’elsa che, invece di stare sugli scaffali, stava appoggiato su un lato. Scintilla ha un moto di curiosità: non ricorda dove abbia “acquisito” quello stocco. Ma non di meno lo regala al bardo. Con questi inaspettati doni e un nuovo alleato, il gruppo, una volta tanto, non rientra a Specularum perché già ci sono.